sabato 26 settembre 2015

TRAMPOLO PER TRATTARE PER LA DIABROTICA

FUMONISINE

Alla ricerca di mais non contaminato da fumonisineI’screen FUMO è il nuovo kit ELISA che permette uno screening quantitativo delle fumonisine nel range 25-1000 ppb.
I’screen FUMO: nuovo kit ELISA per l’analisi delle fumonisine nel range 25-1000 ppb.
Le fumonisine sono micotossine prodotte da funghi della specie Fusarium, in particolare F. verticilloides. Esistono tre tipi di fumonisine: B1B2 e B3 (FB1, FB2, FB3). La FB1 è quella con prevalenza maggiore, ed è presente soprattutto nel mais. A parità di concentrazione, le fumonisine sono meno tossiche delle aflatossineperché soggette ad assorbimento minore nel tratto gastrointestinale, e ciò ha portato ad un’iniziale sottostima del problema rappresentato da queste tossine. Studi successivi hanno mostrato che le fumonisine sono presenti anche in altre piante come il riso, il grano ed il sorgo e in prodotti finiti quali la polenta – non ultimo, lo studio del CNR che mostra una correlazione tra il consumo di polenta e l’insorgenza del cancro all’esofago ad opera delle fumonisine -, i cereali per la colazione, la birra e le merendine. È stato inoltre dimostrato che, nonostante le fumonisine siano meno tossiche delle aflatossine, le prime si presentano in concentrazioni migliaia di volte superiori rispetto alle seconde (parti per milione contro parti per miliardo). Le fumonisine sono risultate essere agenti eziologici della leucoencefalomacia (ELEM) nei cavalli, dell’edema polmonare nei suini, della nefrotossicità e del cancro nei ratti e del cancro esofageo nell’uomo.
Per tutte queste ragioni, la tossicità delle fumonisine rappresenta una seria minaccia per la salute umana e animale.

PIRALIDE

La specie è diffusa soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali italiane.
La Piralide è una farfalla di medie dimensioni (circa 25-30 mm di apertura alare); vi è dimorfismo sessuale in quanto il maschio è più piccolo della femmina. Le ali anteriori sono giallastre, con variegature più scure nel maschio e meno evidenti nella femmina; le ali posteriori sono uniformi ed hanno un colore crema, nelle femmine la tonalità di colore è più chiara.
La larva misura circa 20-25 mm di lunghezza; presenta una livrea di colore grigiastro o nocciola, con bande longitudinali, una mediana e due laterali, tendenti al verde, con file di tubercoli scuri. Il capo ed il protorace sono bruno scuri. Il danno si manifesta sulle foglie, sui culmi e sulle cariossidi ed è determinato dalle larve; queste attaccano le foglie giovani ancora arrotolate che vengono bucherellate, le guaine e penetrano nel culmo, scavando profonde gallerie che indeboliscono la pianta, tanto che a volte il culmo può spezzarsi per l'azione del vento.
Sulla superficie del culmo si possono notare numerosi fori di entrata/uscita delle larve che svolgono la loro azione trofica.
Successivamente l'azione delle larve (2a generazione) avviene sulla spiga e sulle cariossidi, con conseguente diminuzione della produzione.






                                                        

NUOVA TRINCIA JOHN DEERE SERIE 8000

NUOVA MIETITREBBIATRICE JOHN DEERE SERIE S

SEMINATRICE 36 FILE

venerdì 25 settembre 2015

IL MAIS BIANCO

Il mais bianco ricopre una funzione molto importante nelle filiere per l'alimentazione umana e zootecnica. Il mais bianco ha anche dei vantaggi, tra cui la resistenza del secco, la sanità della granella e della pianta, alla consegna della granella si possono avere dei "premi" che possono variare dai 1 ai 2 € in più del previsto prezzo di granella gialla.

COME COMBATTERE LA DIABROTICA?

è stato trovato un prodotto nuovo. Questo prodotto viene usato per combattere la diabrotica e la piralide durante la sarchiatura del mais. Ne abbiamo una prova di un  agricoltore che ha provato ad usare questo prodotto ed è stato molto sodisfatto nel vedere che era riuscito a prevenire la diabrotica.
Inoltre dopo che aveva finito il prodotto era costretto a lasciare 2 file di mais "in disparte"; risultato? Queste 2 file si sono "piegate" con il classico attacco della diabrotica.

DIABROTICA



La Diabrotica del Mais (Diabrotica virgifera virgifera Le Conte) o Verme delle radici del mais è un coleotero crisomelide da quarantena di origine americana, grave parassita del mais (Zea mais L.). I danni che le larve di questa specie causano alle radici del mais ne fanno uno dei fitofagi più importanti per questa coltura negli Stati Uniti d’America.
Il mais è l´unica pianta che consente lo sviluppo di popolazioni elevate e che può subire danni gravi da
D. v.virgifera ma, occasionalmente, le larve possono svilupparsi su altre Poacee e gli adulti possono essere rinvenuti su Poacee, Asteracee, Fabacee e Cucurbitacee. Diabrotica virgifera virgifera è stata per la prima volta descritta da John Lawrence LeConte nel 1868 sulla base di due adulti raccolti su una cucurbitacea spontanea in Kansas e si ritiene che il crisomelide si sia evoluto insieme al mais in regioni tropicali e sub-tropicali dell’America Centrale. Fu riconosciuto come insetto d’interesse agrario da C. P. Gillette nel 1912 che descrisse per primo gli allettamenti e i danni radicali osservati sul mais in Colorado. Dal momento in cui se ne riconobbe l’interesse, la sua biologia e le implicazioni pratiche del suo comportamento naturale sono stati ampiamente studiati soprattutto negli Stati Uniti.

DIFFUSIONE

Originaria degli Stati Uniti, è stata avvistata in Europa a partire dal 1992, in area balcanica e da lì si è poi diffusa nelle aree circostanti. Nel 1998 è stata catturata per la prima volta in Italia presso l’aeroporto di Venezia. Poi è comparsa in Lombardia, Piemonte, Trentino, Friuli, Emilia Romagna. Nel 2010 è stata rinvenuta in Valle d’Aosta. In Toscana è stata catturata nel 2010 (comune di Vicchio) e nel 2011. Dal 1994 è specie inserita nella lista "A2 quarantine pest" della CE e, nel 1998 sono stati fissati requisiti specifici di quarantena per terreno e piante provenienti dalle zone infestate.
La diffusione di questo terribile coleottero negli Stati Uniti deriva dalla pratica della monosuccessione che si è andata affermando, a partire dagli anni ‘40. In quegli ambienti le enormi superfici occupate dalla monocoltura del mais ne hanno accresciuto l’importanza e la dannosità.




                     


                                                                  

giovedì 24 settembre 2015

EFFETTI DELL'EPOCA DI SEMINA SU RESA E QUALITÀ DEL GRANO DURO

Nel frumento duro è consuetudine cercare di massimizzare le rese mediante la semina della "migliore varietà", l'adozione delle strategie di fertilizzazione azotata più corrette, in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali della pianta, e l'attuazione di strategie di difesa che assicurino la piena sanità della coltura. Tuttavia, altrettanto importante importante è prestare attenzione all'operazione di semina poiché numerosi sono i fattori tecnici che a essa collegati che possono avere delle conseguenze positive e/o negative sulla produzione finale. Per studiare come l'epoca di semina influenzi i parametri quanti-qualitativi del frumento duro, sono state effettuate da Horta a Ravenna in un tirrenico delle prove di semina in 4 epoche differenti. Normalmente in zona le semine sono eseguite da fine ottobre a tutta la prima quindicina di novembre. Tuttavia non sempre queste tempistiche sono rispettate. Nei casi di raccolta ritardata della coltura precedente o più frequentemente con andamenti meteorologici particolarmente piovosi,le semine possono essere posticipate anche di diverse settimane.
Tratto da "l'informatore agrario"

mercoledì 23 settembre 2015



Nuovo Fendt 1050

È finalmente arrivata la nuova serie 1050 vario della famosissima casa produttrice Fendt. Il trattore si presenta tutto con uno stile nuovo: piú grande (raggiunge i 3,60 m eun peso di 14 tonnellate), nuovo stile di fanali anteriori e posteriori e sempre piú potente. Può variare da380 a 500 CV e la velocità massima di 60 km/h.

Apertura del blog

Abbiamo finalmente aperto il primo blog che parlerà interamente di agricoltura e macchine agricole.