La specie è diffusa soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali italiane.
La Piralide è una farfalla di medie dimensioni (circa 25-30 mm di apertura alare); vi è dimorfismo sessuale in quanto il maschio è più piccolo della femmina. Le ali anteriori sono giallastre, con variegature più scure nel maschio e meno evidenti nella femmina; le ali posteriori sono uniformi ed hanno un colore crema, nelle femmine la tonalità di colore è più chiara.
La larva misura circa 20-25 mm di lunghezza; presenta una livrea di colore grigiastro o nocciola, con bande longitudinali, una mediana e due laterali, tendenti al verde, con file di tubercoli scuri. Il capo ed il protorace sono bruno scuri. Il danno si manifesta sulle foglie, sui culmi e sulle cariossidi ed è determinato dalle larve; queste attaccano le foglie giovani ancora arrotolate che vengono bucherellate, le guaine e penetrano nel culmo, scavando profonde gallerie che indeboliscono la pianta, tanto che a volte il culmo può spezzarsi per l'azione del vento.
Sulla superficie del culmo si possono notare numerosi fori di entrata/uscita delle larve che svolgono la loro azione trofica.
Successivamente l'azione delle larve (2a generazione) avviene sulla spiga e sulle cariossidi, con conseguente diminuzione della produzione.
La Piralide è una farfalla di medie dimensioni (circa 25-30 mm di apertura alare); vi è dimorfismo sessuale in quanto il maschio è più piccolo della femmina. Le ali anteriori sono giallastre, con variegature più scure nel maschio e meno evidenti nella femmina; le ali posteriori sono uniformi ed hanno un colore crema, nelle femmine la tonalità di colore è più chiara.
La larva misura circa 20-25 mm di lunghezza; presenta una livrea di colore grigiastro o nocciola, con bande longitudinali, una mediana e due laterali, tendenti al verde, con file di tubercoli scuri. Il capo ed il protorace sono bruno scuri. Il danno si manifesta sulle foglie, sui culmi e sulle cariossidi ed è determinato dalle larve; queste attaccano le foglie giovani ancora arrotolate che vengono bucherellate, le guaine e penetrano nel culmo, scavando profonde gallerie che indeboliscono la pianta, tanto che a volte il culmo può spezzarsi per l'azione del vento.
Sulla superficie del culmo si possono notare numerosi fori di entrata/uscita delle larve che svolgono la loro azione trofica.
Successivamente l'azione delle larve (2a generazione) avviene sulla spiga e sulle cariossidi, con conseguente diminuzione della produzione.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.